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samedi 25 février 2012

L'acqua sorgente di vita


Per fortuna l'inverno sta per finire, inverno praticamente senza pioggia, qui a Mendrisio (6 km da Como, 60 km da Milano), come negli anni precedenti. "Non piove da settimane e la neve caduta non basta...", rilevava la stampa locale il 16 febbraio scorso. Nella vicina Milano è ancora peggio...
 
Viene spontaneo in mente il vecchio detto, bellissimo, "l'acqua sorgente di vita".
 
Nel 2005, le Nazioni Unite hanno intitolato così il periodo 2005-2015, dichiarato "decennio internazionale d'azione". Da allora la Giornata Mondiale dell'Acqua si tiene ogni anno il 22 marzo per focalizzare l'attenzione sull'importanza di questo bene naturale.
 
Va bene, ma cosa succederà, concretamente, il prossimo 22 marzo (2012)?. Beh, guardando in giro, mi cascano le braccia. Al Porto di Melide, nel Canton Ticino, "canteranno per l'acqua". A Firenze, il Centro Unesco propone una "performance live con la tecnica graffiti per coloro che hanno compiuto la maggiore età". A Ginevra, ci sarà una "tavola rotonda"....
 
Francamente, le persone che pensano con la propria testa non ne possono più di sentir parlare di eventi, di conferenze, di incontri a vuoto attorno ad argomenti triti e ritriti (come "privatizzare o meno"). Vorrebbero sapere cosa si fa per rimediare alla crescente scarsità di quel bene essenziale che si chiama acqua, quali sono le realizzazioni fattive, che si stanno portando avanti.
 
Per certi versi, la realtà è piuttosto sconvolgente. I deserti avanzano, inesorabilmente e ovunque, ma soprattutto nel territorio subsahariano: dal 1990, il Sahara è avanzato di 250 km verso sud.
 
Eppure, pochi lo sanno, ma nel sottosuolo desertico esistono spesso ingenti riserve di acqua (fossile, come fossili sono i giacimenti di petrolio e di carbonio). Per secoli gli uomini si sono limitati ad attingere in superficie a tali risorse (i cosiddetti acquiferi),  attraverso pozzi, soprattutto nelle oasi. Nel ventesimo secolo è iniziato un processo di sistematico sfruttamento, di per sé giusto ma spesso maldestro, che prima o poi potrebbe causarne l'irrimediabile esaurimento (poiché fossile è sinonimo di non rinnovabile).
Chi vuol saperne di più può risalire alle relative fonti internet attraverso espressioni chiave come: "Grande Fiume Fatto dall'Uomo" /"Great Man-Made River Project", "sistema acquifero del Sahara settentrionale" / "The North West Sahara Aquifer System", "Continental Intercalare","Complexe Terminale", foggara, "nappe albienne" (Nord Africa), "Ogallala Aquifer" (Nebraska, Texas, Kansa), "Sistema Acquifero Guaranì" (Argentina. Brasile, Uruguay, Paraguay), ...
 
Per fortuna, qualche segnale positivo c'è. Non tanto dal lato "istituzionale"... salvo qualche eccezione. Ad esempio ho sentito parlare dell'OSS (Sahara and Sahel Observatory), con sede a Tunisi, che conta fra i propri partner anche 5 Paesi del "Nord" (Germania, Canada, Francia, Italia, Svizzera) e quindi potrebbe forse diventare una specie di nuova sacra intesa Nord Africa/ Europa, per una migliore gestione della risorsa acqua.
 
In realtà, i segnali positivi sono legati alla capacità inventiva di quell'animale, invadente ma geniale, che si chiama uomo. ... E' purtroppo vero che, per effetto dello sfruttamento, gran parte delle purissime acque fossili sottostanti i deserti stanno diventando "salmastre", quindi non necessariamente idonee per l'irrigazione. Però è anche vero che le tecniche di "dissalazione" stanno facendo progressi.... contrariamente a quanto sentenziano coloro che non sanno vedere oltre il semplicistico binomio efficienza (tecnica) + tornaconto (economico).
 
In dieci anni i costi delle tecnologie di dissalazione sono stati dimezzati e le capacità di produzione (di acqua dolce) raddoppiategrazie alla continua ottimizzazione di un particolare processo detto di "osmosi inversa". Le compagnie all'avanguardia in questo campo sono le francesi Suez Environnement, Degrémont, Veolia, la svizzera ABB, altre ancora (anche in Italia c'è un certo fermento).... tutti nominativi che richiamano l'attenzione sull'asse Nord Africa/ Europa, citata sopra, la quale potrebbe diventare lo strumento vincente.
 
Potrà la risorsa acqua, che fa rinverdire i deserti, diventare il fulcro di un progetto entusiasmante, di cui l'umanità ha tanto bisogno?... Un progetto in grado di trascinare intere generazioni, coinvolgendole anche attivamente all'insegna del nuovo binomio vincente risorsa acqua + risorse umane.
 
Ma tutto ciò presuppone che l'attenzione dei governi non si focalizzi tutta sulla politica contingente (come l'equilibrio del bilancio dello Stato, che ormai preoccupa anche il minuscolo Canton Ticino!); e, inoltre, che i numerosi benestanti e piccoli possidenti sparsi per il mondo abbiano voglia di sostenere, ognuno a modo suo, le realizzazioni utili per la collettività vicina e lontana: superando cioè il dilagante scetticismo (cosa posso fare io?) che serve da alibi all'inerzia.
 
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Questo scritto è diretto a vari amici, conoscenti e corrispondenti, circa settanta nominativi sparsi in Italia e nel Canton Ticino. Chi non desidera più ricevere le "Notizie dalla serafica Svizzera" mi mandi pure due righe, cancellerò il suo nominativo dal mio indirizzario. Viceversa, chi vi trova qualche spunto utile le può girare ad altri, se credeNaturalmente, ogni testimonianza vostra è sempre gradita.
 
Un caro saluto
Max

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